venerdì 30 gennaio 2009

Le comunità teggianesi di dentro e di fuori.

“Il Vallo di Diano è attraversato da alcuni anni dalla senilizzazione della popolazione e contemporaneamente caratterizzato da un calo demografico in corso da alcuni anni.”

“[…] ebbene la situazione “tipo” è quella di una presenza massiccia di “nonni” e di pochi, pochissimi nipoti.
La società è infatti caratterizzata da una “verticalità” di comunicazione tra le generazioni: ogni bambino ha pochi fratelli, ma più nonni e bisnonni.”

Volutamente ho iniziato con questi due passaggi sintetici, leggibili nelle conclusioni dello studio “Vallo di Diano: evoluzione demografica.” consultabile sul sito http://www.dianosostenibile.it/, che fotografano al meglio la dinamica della nostra società.

La nostra è, quindi, una società che invecchia, laddove il ricambio generazionale è ridotto, con evidenti ricadute sistemiche sulla nostra collettività in relazione a molti aspetti: la socialità che mortifica in parte il senso di appartenenza, una sovra-urbanizzazione con relativa entropia, la produttività ed altro ancora.
Come già accennato nel post “Il senso di appartenenza ad una comunità”, è possibile limitarne gli effetti negativi, con la realizzazione di campus o poli scolastici unici; con una programmazione urbanistica a respiro pluridecennale che abbia l’intento d'invertire la dispersione; con la creazione di spazi adeguati per l’arte, la cultura e lo sport; con la rivisitazione delle nostre idee, i nostri valori, la nostra storia.
In effetti, questi, sono misure necessarie, le quali, però, possono manifestare i loro effetti positivi nel medio e lungo periodo; mentre, abbiamo bisogno soprattutto di misure che tendono a renderci vitali già adesso, che ci facciano uscire da un lungo periodo d'immobilismo, il quale ci ha relegato ai confini della mediocrità.
Per farlo bisogna ottimizzare l'utilizzo di tutte le nostre risorse umane, ma purtroppo, una parte di essa, forse la migliore, si ritrova al di fuori dei confini cittadini ed ad oggi non sono stare create le condizioni di una proficua interazione.
Se al momento le condizioni economiche e sociali non sono tali da dare la possibilità a molti teggianesi di rimanere nei luoghi natii, ciò non vuol dire che essi si debbano considerare persi per sempre, ma dobbiamo ricongiungerli a noi, facendo sentire loro la nostra presenza con una reciproca partecipazione del nostro e del loro nuovo mondo.
Sicuramente noi teggianesi possiamo vantarci di molti compaesani che si sono distinti nel corso della loro vita anche in ambienti di vita non locali. Queste personalità, e non solo loro, dobbiamo metaforicamente riprenderli, rimodulando una comunicazione fattiva , pur vivendo a distanza di centinaia di chilometri.
E’ con questo spirito che nell’aprile 2008 l’associazione culturale “Teggiano Antica” volle istituire la benemerenza civica col nome di “Albo d’oro” ed il primo nominativo candidato a ricevere il premio, non a caso corrispose al nome del Dott. Michael Louis Giffoni, all’epoca non ancora ambasciatore del Kosovo.
Si voleva premiare un teggianese per meriti acquisiti, un esempio da emulare per tutti noi, un possibile portatore di ricchezza per Teggiano. Solo per motivi logistici non fu possibile conferire la premiazione al Dott. Giffoni, ricadendo sull’altrettanto ottima scelta di Don Sebastiano Quagliariello.
Quindi sarebbe foriera di sviluppo una dialettica continua e costruttiva con i nostri teggianesi di fuori. D’altronde rapportarci con loro significa affacciarci a tanti mondi diversi, con esperienze e culture che possono giovarci, nella medesima maniera di come abbiano fatto i tanti emigranti nei decenni scorsi, che partiti con una valigia di cartone sono ritornati con un bagaglio di esperienza messa a frutto nella propria cittadina.
Possiamo sfruttare tale know-how umano immergendoci direttamente nei loro ambienti universitari, produttivi, culturali e sociali; incontri realizzabili e perseverati nel tempo con continui contatti , facili nell'era della massima espansione della comunicazione.
Il tutto potrebbe sfociare in rapporti informativi, con opportuni realizzazione di contenitori di news; in utili tesi di laurea; in collaborazioni commerciali; nella proposizione della nostra cultura.
Per quanto riguarda questo ultimo punto è possibile sviluppare un’ampia strategia, proponendo con la genuinità che li ha caratterizzati, molte rappresentazioni musicali, folcloristiche e teatrali che si sono espresse sul nostro territorio, esportandoli fuori con l’ausilio dei nostri concittadini ad appannaggio di una platea più ampia realizzata da loro conoscenti, mostrando un' Umanità che è la caratteristica principale da spendere per lo sviluppo della nostra filiera turistica.
Un ulteriore punto di valutazione sarebbe la realizzazione di piccole cittadelle teggianesi o valdianesi nei principali campus universitari le cui costruzioni sono state già programmate, cittadelle che possono trasmetterci nel mondo.

In definitiva, è possibile rendere le tanti comunità teggianesi in unica comunità allargata, la quale si spende, da vicino e da lontano, per il bene del proprio paese, con la piena piacevolezza di sentirsi rianisi.

P.S.: Fortunatamente i nostri giovani si sono già attrezzati e su molti social network è possibile incontrare community virtuali di teggianesi.

P.S.S.: La "manovra d'estate" realizzata nel 2008 dal Governo Berlusconi prevede per i residenti la possibilità di contribuire con la pratica del "5 per mille" ad attività sociali definite dall'amministrazione comunale. Sarebbe utile allargare tale contribuzione anche agli originari non residenti (chiaramente bisogna specificare normativamente tale definizione): avrebbe, a mio parere, un alto valore simbolico più che finanziario.

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